L'orecchio a ventola è una delle più comuni malformazioni dell'orecchio.
La causa in genere è una malformazione congenita della cartilagine dell'orecchio o uno sviluppo asimmetrico delle varie parti cartilaginee.
Spesso l'orecchio a ventola è associato ad altre malformazioni del padiglione auricolare. Con un'otoplastica è possibile rimodellare la cartilagine e riportare l'orecchio nella posizione desiderata.
L'intervento è possibile a tutte le età, tuttavia, essendo le orecchie a ventola spesso motivo di canzonature, è meglio correggere questo difetto nei bambini in età prescolastica, e comunque prima dei 10 anni.
L'intervento può essere eseguito tranquillamente in anestesia locale nell'ambulatorio del vostro chirurgo plastico.
*La nostra trasparenza: i rischi della chirurgia estetica
Un'otoplastica non prevede particolari preparazioni all'intervento. Potete procurarvi una fascia larga da portare sopra le orecchie dopo l'intervento.
Sono controindicati antidolorifici tipo aspirina per 10 giorni prima dell'intervento perché' il loro principio attivo interferisce con la coagulazione del sangue e può causare sanguinamenti eccessivi con conseguenti danni alla cartilagine.
Se si formano lividi con facilità o se sanguinate eccessivamente in caso di piccole ferite saranno necessarie alcune analisi per escludere difficoltà del vostro sangue a coagulare.
Comunicate al vostro chirurgo se soffrite di allergie contro alcune medicine, saponi, disinfettanti o cerotti. Comunicategli altresì se assumete regolarmente determinati farmaci.
Il paziente è sdraiato sul dorso con la testa leggermente sollevata.
Dopo aver disinfettato il viso e l'attaccatura dei capelli si coprono con dei teli sterili la testa e le spalle. Il viso rimane libero.
Per l'anestesia locale viene praticata una piccola iniezione appena percettibile dietro al lobo dell'orecchio. Si anestetizza anche la pelle del padiglione auricolare.
Se l'orecchio ha una anthelix poco sviluppata o mancante si procede al rimodellamento della cartilagine e la si fissa nella posizione corretta.
Per correggere la posizione dell'orecchio si pratica un incisione dietro l'orecchio e si modella la cartilagine con uno speciale strumento chirurgico fino a quando raggiunge una forma che faccia assumere all'orecchio la posizione corretta. A questo punto si fissano le cartilagini con alcuni punti finissimi permanenti. Quindi si passa alla sutura finale.
L'intervento dura circa 30 minuti per orecchio.
Alla fine dell'intervento si fissano le orecchie con dei cerotti e si effettua un bendaggio leggermente compressivo che verrà tenuto per circa una settimana.
Subito dopo l'intervento si manifestano in genere leggeri dolori e lividi. Entrambi i sintomi scompaiono dopo pochi giorni.
Per tre settimane circa le orecchie saranno un po' gonfie e sensibili al tatto.
I cerotti e i fili di sutura saranno tolti circa 10 giorni dopo l'intervento, la cicatrice con il tempo sbiadisce e sarà appena visibile. Ci vorranno 2-3 mesi per vedere il risultato definitivo.
Se l'intervento è stato eseguito in anestesia locale considerate che anestesia, antidolorifici o sedativi possono influenzare la vostra capacità di reazione. Fatevi dunque accompagnare a casa dopo l'intervento e rimanete sotto osservazione per le prima 24 ore.
Di norma un otoplastica porta a buoni risultati estetici.
Tuttavia, pur eseguendo l'intervento a regola d'arte, possono presentarsi complicazioni sia durante che dopo l'intervento.
Dolori molto forti dopo l'intervento potrebbero essere causati da una fasciatura troppo stretta o da un ematoma (raccolta localizzata di sangue).
Se si tratta di un ematoma si può drenarlo per farlo defluire e solo in rarissimi casi bisogna intervenire chirurgicamente.
Molto raramente, e solo se uno ha la predisposizione, in corrispondenza della sutura potrebbe formarsi un cosiddetto cheloide: la cicatrice s'ingrossa e cambia colore, provoca dolori e prurito. In questo caso il chirurgo interviene con iniezioni di cortisone, fasciature compressive ed eventuale rimozione chirurgica, che comporta però il rischio di una ricomparsa del cheloide.
Il rischio d'infezione, comune a tutti gli interventi chirurgici, è raro. Il rischio di problemi di irrorazione sanguinea con conseguenti danni a pelle o cartilagine è presente soprattutto se l'orecchio era già stato operato precedentemente.
Esistono rari casi di rigetto da parte dell'organismo del filo di sutura che serve a fissare la cartilagine nella sua nuova posizione. In questo caso l'orecchio torna di nuovo nella sua posizione "a ventola".
E' possibile che formazione di cicatrici e forze di memoria della cartilagine possano influenzare negativamente il risultato estetico di un otoplastica. In questo caso è possibile una correzione chirurgica.
Per tre settimane portate una fasciatura o un cappellino durante la notte per evitare che le orecchie si pieghino.
Dopo 3-4 giorni è possibile tornare a scuola o al lavoro. Rinunciate a praticare attività sportive per circa 6 settimane.
Procedete delicatamente quando vi lavate i capelli e non piegate in avanti le orecchie per almeno 6 settimane.