Esistono metodi non invasivi per ringiovanire la pelle del viso.
Piccole rughe o alterazioni della pelle dovute all’avanzare dell’età (tipo macchie o pigmentazioni), a traumi o ad acne, possono essere trattate oggi con diversi metodi alternativi:
Tutti questi metodi ridonano alla pelle un aspetto decisamente più giovane.
Discutete con il vostro chirurgo plastico quale metodo sia più opportuno nel vostro personale caso.
*La nostra trasparenza: i rischi della chirurgia estetica
I laser sono strumenti ad altissima precisione che lavorano insieme a computer. A seconda di come viene impostato, il raggio laser con la sua energia colpisce selettivamente un punto di uno strato preciso della pelle.
I tipi di laser da noi usati (Lyra, Aura, Herbium) sono in grado di stimolare la produzione di nuovo collagene sottocutaneo e di conseguenza dare alla pelle un aspetto più omogeneo e compatto.
Durante ogni trattamento vi verrà passato il raggio laser su tutta la pelle del viso esclusa la zona delle palpebre superiori ed inferiori. L’intervento non è assolutamente doloroso e dura circa 20 minuti.
In genere per vedere un buon risultato sono necessari 6 trattamenti distanziati di circa 1 mese. Il massimo di risultato si vede dopo circa 2 mesi dall’ultimo trattamento.
I laser eliminano anche senza problemi macchie scure e couperose dal viso. In genere in questi casi basta un solo trattamento.
Un trattamento laser viene effettuato solo su pelle non abbronzata perché potrebbero verificarsi alterazioni di pigmentazione della cute. (Per ulteriori informazioni vedi capitolo relativo chirurgia laser)
La dermobarasione e il peeling chimico prevedono entrambi l’asportazione dello strato superficiale della pelle per stimolare la pelle a rigenerarsi.
La dermoabrasione viene fatta con una piccola punta di diamante rotante ed è in genere eseguita in anestesia generale. Un peeling chimico prevede invece l’impiego di una sostanza acida. In genere questo metodo prevede più sedute con una crescente concentrazione dell’acido.
La pelle subito dopo l’intervento rimane molto arrossata e sensibile. Bisogna trattarla con creme particolari ed evitare l’esposizione al sole per almeno 2-6 mesi, perché la pelle nuova non è da subito in grado di produrre la melanina che serve da filtro solare.
In rari casi durante un peeling chimico l’acido penetra troppo profondamente, bruciando la pelle e lasciando brutte cicatrici.
L’intervento viene eseguito nell’ambulatorio del chirurgo plastico senza o con leggera anestesia locale.
Il chirurgo plastico, dopo aver disinfettato con cura la zona da trattare, inietta un particolare gel sterile praticando delle iniezioni con un ago sottilissimo. Dopo l’iniezione la zona trattata viene manipolata delicatamente per ottenere una distribuzione uniforme del gel.
Esistono oggigiorno in commercio numerosi prodotti che si possono suddividere in due principali categorie: gel riassorbibili dall’organismo e gel stabili. I gel riassorbibili producono risultati estetici temporanei mentre quelli stabili hanno un effetto duraturo nel tempo.
Fra i gel riassorbibili abbiamo l’acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nel nostro organismo. L’acido ialuronico non è tossico e non causa alcun tipo d’allergia. Viene naturalmente riassorbito nel giro di circa 6-8- mesi. Non esiste alcuna controindicazione a ripetere l’intervento con questa sostanza periodicamente.
Un tipo di gel stabile invece, da noi usato con ottimi risultati estetici, è l’acido ialuronico associato ad una sostanza che ne impedisce l’assorbimento.
L’intolleranza a questo prodotto è rarissima e quasi inesistente.
Dopo l’impianto, uno strato sottile di tessuto connettivo circonda il gel, consentendogli di diventare parte integrante del tessuto connettivo stesso.
Grazie alla sua stabilità e al sottile strato di connettivo è addirittura possibile rimuovere il gel entro i primi 6 mesi dall’impianto. Dopo questo periodo per eliminare il gel potrebbe essere necessario un piccolo intervento chirurgico.
La zona trattata può rimanere leggermente indolenzita per circa 2-3 giorni. Si può manifestare un lieve gonfiore che però regredisce in poche ore o qualche giorno.
Per 1-2 settimane è meglio non esporsi ai raggi diretti del sole e al caldo o al freddo eccessivo.